“Ben venga tutto ciò che aiuta ad aumentare le dotazioni tecnologiche ma, se queste non sono inserite in un quadro di servizi pubblici digitalizzati, facili, pensati per il cittadino e funzionanti, rischiamo di non raccogliere i benefici che tutti ci aspettiamo da questa grande occasione che è il PNRR”. Lo ha affermato il presidente di Municipia – Gruppo Engineering, Stefano De Capitani, intervenendo all’assemblea annuale UNCEM.
“Il tema che secondo me sta diventando assolutamente centrale, più volte richiamato anche dalla politica, è quello della cittadinanza digitale. – ha sottolineato De Capitani – La spinta verso la digitalizzazione e verso la trasformazione, anche in ottica digitale, delle pubbliche amministrazioni sta creando delle nuove differenze e quindi c’è il rischio che i nuovi servizi digitali creino divisioni per via dei forti gap culturali esistenti e delle difficoltà di accesso da parte delle diverse fasce di popolazione. Non a caso, si sta parlando sempre di più della Silver Economy che viene vista come un mercato ma mi sembra alquanto riduttivo. C’è infatti il tema di un’ampia parte della popolazione italiana anziana che ha delle fortissime difficoltà ad accedere ai servizi e ai pagamenti digitalizzati nell’ambito della PA.”
De Capitani ha poi affrontano la questione della mancanza di personale, e in particolare di personale specializzato sui temi ICT, all’interno delle amministrazioni: “Secondo l’Istat, globalmente nella pubblica amministrazione c’è un 66,7% delle istituzioni che hanno risposto che evidenziano che c’è una difficoltà da parte del personale di stare al passo con la tecnologia che avanza e, se poi guardiamo alle amministrazioni locali, vediamo che questo dato sale al 76,5% e si concentra ancora di più nel mondo dei piccoli Comuni, sotto i 5000 abitanti, superando addirittura questa soglia. Questo vuol dire che c’è un problema. Il cittadino fa sempre più fatica ad accedere ai servizi che progrediscono con grande velocità e la pubblica amministrazione locale, in particolare quella dei Comuni montani, che arranca. Quindi la tecnologia è sempre positiva ma non è sempre la soluzione e l’innovazione non è solo tecnologia. Bisogna concentrarsi sui servizi pubblici; pensare a servizi pubblici che siano sì digitalizzati, abilitati dalle reti basate sui dati, ma che pongano veramente il cittadino al centro per far sì che questo non resti solo uno slogan.”
Sul tema del PNRR De Capitani spiega: “Il PNRR nei Comuni rischia di diventare un’occasione persa fondamentalmente per una debolezza in termini di progettazione, ovvero della capacità delle pubbliche amministrazioni locali di mettere in campo interventi in grado di trasformare davvero i servizi pubblici, dai trasporti alla scuola, alla sicurezza; di renderli più accessibili e sostenibili da parte di tutta la popolazione. Quando parlo di progettazione intendo non solo acquistare tecnologia, perché come detto rischia di diventare una barriera, ma di visione strategica. Penso che su questo punto il partenariato pubblico-privato sia fondamentale, in quanto le aziende possono portare ai Comuni la capacità di pensare in modo diverso. L’azienda che si avvicina ad un progetto pubblico investe un determinato capitale e si assume il rischio, quindi ha tutto l’interesse che il servizio funzioni e non resti una cattedrale nel deserto.”