Il Presidente di Municipia Stefano De Capitani racconta le sfide delle Augmented Cities per il 2021. E di come Cloud, Data driven governance e Partenariato Pubblico Privato possono innovare la citizen experience.
1. A causa del Covid-19 il 2020 è stato uno stress test per tutti i settori: cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nelle città e nelle Amministrazioni?
L’emergenza coronavirus ha reso gli Enti locali consapevoli di quanto sia fondamentale offrire in tutti gli ambiti di interesse della Pubblica Amministrazione locale risposte veloci ai cittadini e ai dipendenti con strumenti adeguati e tecnologicamente avanzati: dalla digitalizzazione dei processi alla sicurezza sul posto di lavoro, dalla continuità dei servizi (da garantire anche a distanza) alla gestione e tutela dei dati. Molti però non erano preparati ad affrontare tutto questo, portando così alla luce i ritardi accumulati negli anni e l’assenza di pianificazione. Non possiamo più permettercelo.
Adesso siamo a un punto di svolta e i Comuni devono cogliere tutte le opportunità offerte dal digitale, anche grazie all’arrivo dei fondi europei. Parliamo di cifre importanti che, se ben sfruttate e accompagnate da una visione strategica innovativa, possono trasformare completamente il settore pubblico, rendendolo all’altezza delle aspettative dei cittadini, in grado di rispondere ai loro bisogni e generare progresso.
2. Gli ultimi mesi hanno assistito a un’accelerazione del digitale. Il 2021 può (e dovrà essere) l’anno in cui la Digital Transformation non sarà più un’urgenza ma diventerà “sistema”. Quali i 3 step fondamentali che il settore deve affrontare per raggiungere un New Normal che unisca innovazione e sostenibilità?
In primis, la parola chiave è Cloud. Adottare una infrastruttura di questo tipo nella PA locale vuol dire migliorare l’efficienza operativa dei sistemi, abbattere i costi, semplificare i processi, garantire la protezione dei dati e velocizzare l’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.
Ma per offrire servizi vicini agli utenti l’Ente, in maniera proattiva, deve essere in grado di costruire i suoi interventi basandosi su vere e non presunte platee di beneficiari; deve prevedere e anticipare anziché tamponare le emergenze tenendo conto delle ricadute sulla comunità e sull’ambiente. Ecco allora che parlare di Data Driven Governance, ossia di governance pubblica basata sulla capacità di prendere decisioni su indicazioni provenienti dall’elaborazione di dati, diventa la seconda condizione necessaria per dare vita a una nuova normalità.
Questo ci porta al terzo step, che poi è il fine ultimo, ovvero la citizen experience, la persona al centro di tutto, ponendo quindi l’attenzione sulla qualità dei servizi offerti e la soddisfazione che ne deriva nel momento in cui se ne usufruisce. Un cittadino soddisfatto è un cittadino che ha fiducia nelle Istituzioni e contribuisce al miglioramento della società.
3. Sostenibilità economica, approccio green, attenzione ai diritti umani e alla diversity: in che modo l’attenzione a questi nuovi valori sta ridisegnando gli asset delle aziende del settore?
In maniera sostanziale. Guardiamoci intorno: gli Amministratori fanno i conti con le emergenze sanitarie e la crescita di assistenza, l’aumento del consumo di energia e acqua, l’inquinamento atmosferico, oltre che con un nuovo concetto di urbanizzazione. I Comuni sono il centro di tutto. E in questo contesto la tecnologia deve rappresentare il mezzo, non il fine, al servizio dei cittadini, dell’ambiente e dell’economia del territorio.
Gli effetti della crisi causata dal Covid-19 purtroppo si stanno riversando su milioni di cittadini nel mondo, impattando negativamente anche sul raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Con investimenti adeguati e sinergie tra pubblico e privato possiamo contribuire alla realizzazione di economie più inclusive, affrontando così le sfide globali che abbiamo davanti in settori cruciali come il welfare, la mobilità, l’efficientamento energetico e la gestione dei rifiuti.
4. Come la Digital Transformation sta cambiando l’esperienza d’uso di strumenti e servizi da parte del cittadino?
Semplificandone la vita quotidiana: dall’app per trovare e pagare il parcheggio in pochi click al portale multiservizi che sposta sul web il punto di incontro tra Pubblica Amministrazione e utente, solo per fare qualche esempio pratico. Le persone vogliono risposte rapide in tempi certi, accedere ai servizi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza doversi recare agli sportelli comunali in determinati giorni o orari. E la stessa cosa vale per il pagamento di IMU, TASI e TARI. Grazie alle nuove tecnologie tutto questo è possibile. E si estende anche ad altri ambiti di intervento, pensiamo alla cultura e al turismo con esperienze immersive e personalizzate, al welfare con l’assistenza alle fasce più deboli o alla sicurezza. Rendere i servizi accessibili a tutti per l’Ente non significa solo credere nell’innovazione ma fare qualcosa di concreto per abbattere anche il digital divide, le distanze, le barriere della lingua ed eventuali difficoltà sensoriali e motorie.
5. Come Engineering sosterrà e affiancherà i player nel trasformare le difficoltà del momento in occasioni per aprire nuovi scenari e opportunità?
C’è uno strumento unico ed è il Partenariato Pubblico Privato attraverso il quale, come Municipia, affianchiamo i Comuni per creare valore sul territorio con progetti di interesse per la collettività in questo particolare momento sociale ed economico. In questo modo è possibile limitare l’impatto sulla spesa pubblica senza assunzioni di rischi finanziari per l’Ente, ridurre i tempi di realizzazione, ottenere una maggiore efficienza dal punto di vista gestionale ed elevare gli standard qualitativi in tutte le fasi del processo, attingendo a un patrimonio di conoscenze, esperienze e soluzioni tecnologiche che altrimenti non avrebbe e che noi come privati invece possiamo garantire. Il tutto nel massimo della trasparenza.
Il risultato è una città più tecnologica, resiliente e innovativa praticamente a “costo zero” per l’Amministrazione locale.